mercoledì 20 agosto 2014

ATLETI DEL NOSTRO DIMAGRIMENTO


Sto leggendo il libro di Federica Pellegrini, il brano del libro che ho trascritto qui sotto,  mi ha colpita come un pugno allo stomaco perché in poche parole ha riassunto tantissimi concetti del mio percorso. Come potete vedere ho aggiunto in blu alcune frasi perché effettivamente i concetti espressi da Federica riguardo al nuoto ed all'allenamento per il raggiungimento di obbiettivi, si prestano molto bene anche per il percorso per il calo di peso e la modifica dello stile di vita.
L'ho trascritto perché mi rimanga, perché in certi momenti down leggere questi concetti mi fa bene e mi aiuta. E anche per condividerlo con chi vorrà leggerlo perché magari anche in altri campi, può essergli utile. 
Un bacio H.

Nello sport, come nella vita, non si dovrebbe mai iniziare un percorso
senza essersi prima chiesti il perchè, ma soprattutto senza esseresi posti un obbiettivo.
Per raggiungere l'obbiettivo principale, che possiamo definire "a lungo termine", 
è necessario determinare delle tappe di passaggio, ovvero degli "obbiettivi a breve termine". 
Ognuno di essi è strettamente connesso agli altri, in quanto il raggiungimento ed il superamento degli obbiettivi a breve termine permette di rassicurarci e proseguire il nostro viaggio più sereni e fiduciosi che la strada intrapresa sia quella giusta verso il traguardo che ci siamo prefissi.
Nell'intraprendere questo percorso è fondamentale essere seguiti da una figura di riferimento, l'allenatore, che ci aiuti a determinare con maggiore oggettività le tappe intermedie.  Spesso tendiamo a richiedere a noi stessi obbiettivi difficilmente raggiungibili allo stato attualesaltando dei passaggi necessari, semplicemente 
perché ci piace sognare. L'allenatore, facendo leva anche sulla capacità di vedere le cose da una prospettiva più "oggettiva", deve essere bravo ad indirizzare i nostri passi, dando giusta scansione cronologica agli obbiettivi intermedi. 
Se l'obbiettivo è un risultato esso si ottiene attraverso una prestazione
non si può arrivare all'ottenimento di una prestazione, concentrandosi esclusivamente su obbiettivi cronometrici - o sul numero di kg persi sulla bilancia -.
Il tempo lo si raggiunge determinando traguardi più specifici, come possono essere quelli di natura tecnica (nuotata, potenza, virate) e soprattutto focalizzandosi sugli elementi della nostra performance, su cui possiamo avere un controllo controllo del peso, diario alimentare, attività fisica, equilibrio alimentare -.
Alzare troppo l'asticella nella ricerca di obbiettivi difficilmente raggiungibili in breve tempo, cercando di salire ogni piano con un solo balzo, piuttosto che step by step, porta quasi inevitabilmente al fallimento, che si trasforma in perdita di fiducia da parte dell'atleta nei propri mezzi e nel proprio allenatore.
In una parola...una catastrofe. Bisogna essere coscienti e consapevoli della propria situazione di partenza e di quello di cui abbiamo bisogno per garantire la nostra ascesa. 
E' importante poi che l'allenatore calibri attentamente i nostri obbiettivi, che devono essere di stimolo per l'atleta, cose impensabili se si tratta di mete difficilmente raggiungibili. Per me gli obbiettivi sono stati sempre un punto di arrivo di ogni stagione agonistica, alla fine della quale tirare una riga e trarre le conclusioni su tutto. Fa male quando non sono riuscita a raggiungerli. Il piacere vero, quello assoluto, è quando invece non solo li raggiungi,ma addirittura vai oltre le tue aspettative.
In questi casi sembra di camminare in paradiso: tutti i sacrifici fatti, assumono un sapore completamente diverso, anche perchè io non sono una persona che ci va leggera...O è bianco o è nero, o tutto o niente. non sono mai stata una tipa da sfumature! 
[Federica Pellegrini- Il mio stile libero]